Trovare la propria forma di movimento con il M. Feldenkrais

equilibrio corpomente feldenkrais brescia oltreildolore2Due percorsi di educazione al movimento per i malati reumatici.

L’attività fisica oggi è ormai riconosciuta come parte integrante del trattamento delle malattie reumatiche. E’ dimostrato come essa sia in grado di svolgere un importante ruolo nell’osteoporosi, in quanto stimola i processi di aumento della massa ossea, e come sia essenziale nella cura e nella prevenzione dell’artrosi. Contribuisce inoltre a migliorare il controllo del dolore nei reumatismi extra-articolari, come la fibromialgia.

Nelle artriti infiammatorie, in particolare nell’artrite reumatoide, l’attività fisica è controindicata solo in fase acuta, mentre nei casi di lieve attività della malattia o in fase di remissione-controllo, favorisce il trofismo muscolare, riduce le contratture, contribuisce ad evitare i danni legati ai farmaci ed è utile per la prevenzione del rischio cardiovascolare, collegato a queste forme di artriti. Infine svolge un ruolo fondamentale nel trattamento di forme reumatiche che portano ad infiammazione della colonna, come nella spondilite anchilosante.

In tutti questi casi le patologie legate alla malattia sono a carico del sistema articolare-muscolo-tendineo e costringono il malato reumatico ad una insufficiente attività motoria; l’atteggiamento antalgico comporta la diminuzione della contrazione muscolare attiva e l’uso di certi farmaci non fa che peggiorare il trofismo muscolare e tessutale. Ma proprio l’assenza di movimento può essere una delle cause della produzione di calore e conseguente infiammazione e dolore a livello articolare.

E’ quindi dimostrata l’importanza di un programma riabilitativo e, direi, ri-educativo che interrompa il circolo vizioso “paura del dolore-inattività-diminuzione delle capacità funzionali”.

Nasce così il mio “Progetto di educazione al movimento” con il Metodo Feldenkrais, per i malati reumatici.

Il Metodo Feldenkrais è un sistema educativo che usa il movimento come mezzo per sviluppare la consapevolezza di sé e l’auto-organizzazione nell’agire quotidiano; è basato sulla capacità di apprendimento e possibilità di cambiamento che caratterizza l’essere umano lungo tutto l’arco della vita.

L’obiettivo del progetto è quello di:

diffondere una cultura del movimento ormai riconosciuto come indispensabile strumento per migliorare le condizioni di vita;

–  “educare” gli allievi ad un metodo di lavoro che li stimoli ad ascoltare il proprio corpo e percepirne sensazioni e risposte.

Educare al movimento piuttosto che far muovere diventa prioritario per aiutare il malato reumatico. Nelle lezioni di movimento con il M. Feldenkrais l’allievo impara a:

– controllare il dolore;

– mantenere e cercare di aumentare la mobilità articolare;

– migliorare il tono-trofismo muscolare.

Particolare attenzione viene data alla respirazione in quanto essa ha una valenza unificante poiché coinvolge tutte le funzioni dell’organismo umano. Agendo sul respiro si agisce sulle altre componenti del sistema-persona: le emozioni e la mente.

Il Metodo Feldenkrais ha una visione sistemica della persona e della salute.

La persona è vista come unità complessa costituita da un insieme (corpo, mente ed emozioni) che interagisce costantemente con l’ambiente esterno per formare l’esperienza della vita. Migliorare anche uno solo degli elementi costituivi può innescare un miglioramento significativo di tutto l’insieme.

Il Metodo pone l’accento sulla qualità e non sulla quantità dell’attività motoria: un’attività che porta alla conoscenza del proprio corpo e di ciò che contribuisce a mantenerlo in salute, alla comprensione di sé e dei propri stati d’animo, allo sviluppo armonico della personalità.

Qualsiasi cosa fai o ti piace fare può diventare esercizio fisico “consapevole e sano”.

L’educazione alla conoscenza di sé incoraggia ad eseguire movimenti funzionali che producono maggior sicurezza e promuovono stili di vita adeguati anche nel quotidiano.

Il Metodo Feldenkrais ti aiuta a trasformare in “sana” attività fisica:

– i gesti della vita di tutti i giorni, come alzarsi dal letto, fare le scale, portare le borse della spesa;

– i movimenti della normale attività di lavoro di tutti i giorni, compreso stare seduto alla scrivania, usare il mouse e spostare piccoli oggetti;

– i gesti legati alla cura della persona, come vestirsi, infilare le scarpe, far da mangiare.

Il vero esercizio fisico è un’attività normale, naturale e piacevole che migliora la qualità della vita. Immaginate, adesso, quanto potrebbe essere grande questo miglioramento se ogni attività fisica venisse fatta in modo efficiente, seguendo la via attraverso la quale le forze di movimento viaggiano al meglio. Moshe Feldenkrais ha detto: “Il nostro corpo è organizzato per muoversi efficacemente con il minimo sforzo”.

Nelle lezioni di movimento l’insegnate invita ad esplorare il proprio modo di muoversi con lentezza per scoprire quell’attività muscolare superflua e parassita al fine di ridurla o eliminarla. La riduzione graduale dello sforzo inutile è necessaria per aumentare la sensibilità cinestetica, senza la quale la persona non può autoregolarsi.

La mia proposta si articola in due percorsi:

Stabilità.

Corpo e mente in armonia.

PER CONTINUARE AD IMPARARE saranno attivati i seguenti Laboratori monotematici:

Respiro e movimento – Allungarsi senza sforzo – Movimenti antalgici – Rieducazione del pavimento pelvico.

Note

“Il malato con SA (Spondilite Anchilosante) può trarre molti benefici anche dalle tecniche con approccio globale e dagli esercizi di presa di coscienza corporea delle ginnastiche dolci (Metodo Feldenkrais, Qi Gong, ecc.) che permettono di riprendere contatto con le proprie potenzialità inibite, acquisire fluidità nei movimenti riducendo le contratture muscolari, aumentare l’escursione articolare, ridurre il dolore e riequilibrare le condizioni psicofisiche generali, mediante una profonda integrazione fra movimento, sensazione e pensiero.” (tratto da AISPA, Notiziario ed organo d’informazione dell’Associazione Italiana SpondiloArtriti).

Bibliografia

S. Maddali Bongi: “Riabilitazione reumatologica – Approccio multidisciplinare”, EDRA Editrice, Milano, 2007


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