Il Feldenkrais apre a nuovi spazi interiori: l’esperienza di Marco

Gentilezza, rispetto e “cura”: queste sono le sensazioni di chi prova il Metodo Feldenkrais.
Un sistema di automiglioramento e di sviluppo armonico dell’essere umano.
Il Metodo Feldenkrais non è terapia, non è una “cura” eppure se per cura intendiamo l’attenzione che prestiamo all’altro nella relazione, in qualunque relazione, ecco che il Metodo eccelle in questo. Il Feldenkrais apre a nuovi spazi interiori.

“L’evoluzione può essere necessaria soltanto a colui che si renda conto della sua situazione e della possibilità di cambiarla, e si renda conto che ha dei poteri che non usa e delle ricchezze che non vede. Ed è nel senso della presa di possesso di questi poteri e di queste ricchezze che l’evoluzione è possibile.”
George Ivanovitch Gurdjieff

Il mondo della relazione d’aiuto in generale e dell’educazione, oggi, è ormai estremamente ricco, variegato e complesso. Che cosa fa la differenza quindi tra un insegnante del Metodo Feldenkrais e gli altri? Credo profondamente che la differenza la faccia la nostra “presenza” e grado di consapevolezza. La ricerca stessa suggerisce che proprio la presenza in qualità di educatori, operatori del benessere e della salute, cioè il modo in cui entriamo pienamente in connessione con le persone che si rivolgono a noi, è il fattore chiave che determina il loro apprendimento e miglioramento. La loro evoluzione verso la realizzazione di tutte le potenzialità.

L’esperienza di Marco è stata per me un grande dono.

Le sue parole sottolineano la sensazione di gentilezza e rispetto che, durante la lezione, arriva in profondità, nelle ossa. Queste parole mi hanno colpito molto perché colgono l’essenza del lavoro Feldenkrais. Il tocco dell’insegnante Feldenkrais è profondo ma scheletrico, cioè arriva proprio all’osso e alla muscolatura profonda dove si annidano le abitudini, ma anche la nostra forza. Un tocco che non si ferma in superficie, alla muscolatura che si è venuta via via formando per contrastare la forza di gravità, dove albergano anche le emozioni e la nostra fragilità. Non si ferma alla parte di noi che è manipolabile e che se toccata suscita comunque una reazione. Il tocco dell’insegnante Feldenkrais non è un semplice tocco perché permette uno scambio di informazioni.

Il Feldenkrais apre a nuovi spazi interiori.

La condivisione di Marco:
“La mia esperienza del Metodo Feldenkrais mi richiama subito la sensazione di cura, di gentilezza e rispetto che durante il trattamento arriva in profondità, nelle ossa, nello spirito.
Ogni relazione è l’opportunità per uno scambio di informazione, e lo scambio è tanto più potente quanto lo è il grado di attenzione consapevole che gli attori mettono in campo.
Ho percepito chiaramente durante ogni seduta con Antonia, l’apertura di nuovi spazi interiori dentro di me.
Grazie.” – Marco Torchiani


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