Equitazione e Metodo Feldenkrais

È praticamente impossibile descrivere in un articolo informativo la filosofia e la tecnica dell’equitazione e l’uso del Metodo Feldenkrais in questo ambito. Il Metodo Feldenkrais aiuta il cavaliere ad arricchire il proprio “vocabolario senso-motorio”.
Equitazione e Metodo Feldenkrais sono un binomio ormai collaudato.
Di recente è stato pubblicato sull’argomento “Equitazione e Metodo Feldenkrais” un libro della collega Antonella Lioce, che vi consiglio vivamente di leggere: “Il cavallo e io”.

Equitazione e Metodo Feldenkrais: sviluppo dei potenziali e della sensibilità del cavaliere.

Con le lezioni Feldenkrais di Consapevolezza attraverso il movimento si cerca di migliorare il potenziale di ogni cavaliere esordiente, ma anche di chi è già molto pratico. Il principiante, per esempio, deve ancora sviluppare la dovuta sensibilità per stabilire una relazione con il suo cavallo. Il cavaliere con più esperienza possiede un bagaglio di abitudini e traumi, possiede un suo stile per cui è portato a sfruttare solo una piccola parte delle sue potenzialità. La modalità di insegnamento attivo del Feldenkrais è di grande utilità per entrambi.

Le lezioni attingono a molte funzioni e movimenti che ritroviamo nel nostro quotidiano: alzarsi, girarsi, stare in piedi, stare seduti, camminare, respirare e naturalmente cavalcare; attingono ai movimenti degli occhi o della mandibola.
Durante le lezioni, l’attenzione viene indirizzata alla qualità e al flusso ovvero al processo dell’intero movimento.
Quindi attraverso l’ascolto interiore e il coinvolgimento dello scheletro e della muscolatura profonda, si arriva a migliorare la propria consapevolezza e la propriocezione! Si acquisisce più facilmente fluidità nel movimento, leggerezza e velocità.

Il movimento quale filo conduttore per migliorare la propria organizzazione.

Moshe Feldenkrais ha creato un Metodo in cui il “movimento” è il filo conduttore: il movimento organico in forma di respirazione, emozione, pensiero. Il movimento di tutto lo scheletro e quello neuromuscolare formano un grande insieme coordinato per servire da supporto alla volontà dell’essere umano che deve mettere in moto l’intera struttura per agire, per vivere.

Vivere significa organizzarsi e agire, ma c’è una grande, enorme differenza tra:
– agire in modo abitudinario, poco cosciente e meccanico;
– agire in modo organico, cioè con una qualità di movimento previsto dall’evoluzione dell’uomo, e consapevole.

Cosa vuol dire agire in modo organico?

Questa modalità di azione si impara attivamente attraverso l’apprendimento organico, cioè il fare, sperimentare e scoprire, attraverso la possibilità di sbagliare con libertà e riprovare. Così come fanno neonati e bambini che si muovono senza preconcetti e senza obiettivi da raggiungere, secondo la propria natura e organicità. E’ la modalità attraverso la quale si diventa consapevoli delle proprie azioni e delle proprie capacità.

Agire in modo organico significa agire con una qualità di movimento che sfrutta il minimo sforzo muscolare per spostarsi nello spazio. Vuol dire ricordarsi e sfruttare la legge di collaborazione tra il nostro scheletro, quindi ossa e articolazioni, e la forza di gravità.
I vantaggi di un’azione organica sono enormi. Diventa più semplice non solo mettersi in moto, alzarsi dalla sedia, respirare, guardare, ma anche suonare e danzare, muoversi con grazia e poca fatica.

Quali sono le funzioni dello scheletro umano?

Occorre ricordare che lo scheletro:

  • svolge la fondamentale funzione di sostegno senza impiegare energia,
  • è solido, ma possiede al tempo stesso una certa elasticità,
  • garantisce l’efficienza della posizione eretta,
  • è un sistema di leve che interagisce con l’organizzazione muscolare,
  • costituisce la struttura di base libera dal condizionamento emotivo.

Grazie alla riorganizzazione del movimento scheletrico, i benefici per il cavaliere sono molteplici:
-Miglioramento dell’equilibrio fisico, mentale ed emozionale e delle performance
-Agilità e flessibilità nella postura e nell’assetto da cavaliere
-Riduzione dello stress
-Crescita di intesa e comunicazione cavaliere/cavallo.

L’equitazione è un’arte non semplice, ma l’uomo la rende spesso più complicata per sé e per il cavallo. Il segreto invece, sta nel renderla semplice e naturale. Un grande Maestro di equitazione naturale è stato Federico Caprilli, sconosciuto ai più. L’equitazione naturale è un sistema basato su principi dinamici e di equilibrio naturali al fine di realizzare un programma funzionale alla formazione cavaliere/cavallo. I suoi concetti e le sue indicazioni sono ancor oggi rivoluzionari e avvalorati dalle attuali conoscenze scientifiche applicate all’equitazione. Caprilli ha introdotto nello sport equestre il concetto di funzionale ed inclusivo.

Il concetto di equitazione naturale, funzionale e inclusiva è familiare anche a chi pratica il Metodo Feldenkrais applicato a questo meraviglioso sport.


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