Andare all’essenza del lavoro su di sé

Che cos’è il lavoro su di sé, di cui si parta così tanto?
Dico sempre che il mio sogno è quello di educare alla bellezza e alla consapevolezza. Educare soprattutto me stessa, perché quello della consapevolezza e scelta della bellezza è un cammino. Dico anche che mi piacerebbe che tutti i camminatori diventassero camminatori consapevoli. Il cammino è la metafora più appropriata della vita.
Come procedere quindi, come andare all’essenza del lavoro su di sé?
Un adeguato lavoro su di sé procede in due direzioni: lavoro sulla coscienza (è uno stato dell’essere che precede in qualche modo la consapevolezza) e lavoro sulle funzioni.

Il lavoro sulla coscienza

Praticare la non identificazione e dividere l’attenzione è il lavoro sulla coscienza e sviluppo della consapevolezza. Occorre praticare il più possibile
Vuoi un esempio di identificazione? Quando dici io sono triste, io sono malato ti identifichi con la tristezza e la malattia. Tu non sei la tristezza e non sei la malattia. Comincia a fare questa distinzione fondamentale. Dividere l’attenzione è sapere che in ogni momento ci sei tu e le tue identificazioni e c’è l’ambiente circostante, c’è l’altro. Inoltre c’è anche un terzo elemento che è una sorta di contenitore in cui si è sempre immersi, un elemento che funge da super partes, come può essere “la situazione”, la presenza del sole o della pioggia.

Il lavoro sulle funzioni

Immagina che il tuo modo di funzionare sia più vicino a quello di una macchina. Il lavoro sulle funzioni è determinato dal tentativo di migliorare il funzionamento di questa macchina. Le tue azioni quotidiane sono l’intrecciarsi di sensazioni, emozioni, movimenti e pensieri. È sempre l’identificazione e quindi l’instaurarsi di abitudini radicate, il maggior ostacolo alla presenza. Il lavoro per lo sviluppo della consapevolezza eliminando l’identificazione, elimina il funzionamento meccanico, ma all’inizio l’abitudine facilmente riprende il sopravvento. Allora il lavoro sulle funzioni con coscienza porta a un naturale aumento dell’attenzione e dell’energia.

Andare all’essenza del lavoro su di sé

Nel giusto ordine, il lavoro sulla coscienza aiuta il lavoro sulle funzioni e il lavoro sulle funzioni aiuta il lavoro sulla coscienza.
Il lavoro sulle funzioni richiede pratica. Questo è il grande valore della pratica.

La pratica permette di incanalare l’energia e di non disperdere. La dispersione maggiore si ha, per esempio, quando si esprimono le emozioni negative e si va in immaginazione. E questi sono altri due grandi argomenti che richiedono un approfondimento.
Praticare aiuta a stare in quello che c’è e a vederne la bellezza.
Questo lavoro della pratica porta gradualmente a convogliare l’energia verso la funzione libera e creativa. Per usare le parole di Moshe Feldenkrais:

Quando la consapevolezza riesce ad essere in accordo con il sentimento, con i sensi, con il movimento e con il pensiero… l’uomo può fare scoperte, inventare, creare, innovare e conoscere.

Questo articolo è il frutto di riflessioni sul sistema di Quarta Via di Gurdjieff e la mia pratica di Metodo Feldenkrais.

Bibliografia:
Conoscersi attraverso il movimento – Moshe Feldenkrais
Frammenti di un insegnamento sconosciuto – Peter D. Ouspensky
Conoscersi è guarire – Steven Shafarman


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